Dissidia 012 Duodecim Final Fantasy - PSP

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    Dissidia 012 Duodecim Final Fantasy - PSP



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    Genere: Picchiaduro
    Sviluppatore: Square Enix
    Distributore: Square Enix
    Lingua: Inglese (italiano per i testi a schermo)
    Giocatori: 1 - 2
    Data di uscita: 25 marzo 2011



    Diciamolo subito, onde evitare fraintendimenti di sorta: Duodecim è uno dei migliori titoli del 2011 e, più in generale, della non più giovanissima line up PSP. Ma ad una, non secondaria condizione e cioè che non abbiate sviscerato a fondo il primo Dissidia. Così come in ambito narrativo, infatti, la softco giapponese ha fatto suo il motto sempiterno che recita “squadra che vince non si cambia”, limitandosi a limare delle meccaniche di gioco assai felici e collaudate, che avevano decretato l'enorme successo di pubblico dell'esordio, facendo di Dissidia uno dei titoli per l'handheld Sony più venduti di sempre, soprattutto nel paese del Sol Levante. Tornano gli scenari spaziosi che dilatano i ritmi, torna la barra Audacia, condivisa tra i due contendenti, che risponde al tasto cerchio, laddove gli attacchi normali vanno eseguiti con il tasto quadrato, tornano le summon e l' “EX Mode”, eseguibile tramite una serie di input in stile quick time event: insomma, tutto ciò che c'era di buono nel gioco che avevamo stretto tra le mani meno di due anni fa viene riproposto, in maniera rassicurante ma pedissequa, come quando, in una corsa ciclistica, un concorrente meno in forma sfrutta la scia di chi lo precede per migliorare la sua classifica. Due le novità, di cui solo una ha qualche effetto nell'economia degli scontri: l' ”Assist Mode” e la presenza di una mappa su cui spostarsi. Quest'ultima si affianca alla modalità “a scacchiera” già vista nel precedente titolo e non offre che un barlume di libertà di esplorazione in scenari desolatamente vuoti e pericolosamente uguali a se stessi già dopo poche ore di gioco: sinceramente non ne sentivamo la mancanza. L' “Assist Mode”, invece, rappresenta la trovata più gradita e, pur non determinando mai gli esiti di una battaglia, come invece fa ancora l' “EX Mode”, si rivela un diversivo strategicamente utile soprattutto in momenti di difficoltà: grazie ad un tasto (liberamente posizionabile dall'utente) consente di chiamare in aiuto un personaggio precedentemente selezionato che, per pochi secondi, sottrarrà punti energia (o Audacia) al nostro avversario, il quale potrà attaccare il nostro alleato anche in maniera diretta così da impedirci di richiamarlo con eccessiva frequenza nel proseguo del combattimento. Oltre all'utilità pratica, questa modalità offre alcune delle combo più spettacolari e scenografiche di Duodecim, e speriamo vivamente che questa feature venga mantenuta nei prossimi capitoli che, siamo sicuri, non tarderanno ad arrivare, magari sulla ventura NGP (o PSP2, che dir si voglia).
    Abbiamo notato, ma solo dopo numerose ore di gioco, anche un generale aggiustamento di alcuni personaggi, quasi a sconfessare il bilanciamento del primo episodio che invece, al tempo, ci aveva soddisfatti pienamente: sebbene si parli di sfumature, ci pare di poter dire che adesso i lottatori si somiglino un po' di più, a scapito della varietà ma a vantaggio dell'equilibrio generale. Un esempio? Cloud, assolutamente devastante con le sue combo di spada nel gioco del 2009, risulta oggi leggermente meno potente nel corpo a corpo e ha invece guadagnato in velocità. Parliamo comunque di leggerezze, movimenti che influenzano solo la superficie dello specchio d'acqua nel quale si riflette l'ultima produzione Square Enix: è il fondo del lago che è rimasto immutato e, se questo è un bene per tutti coloro che si sono colpevolmente lasciati scappare una delle killer application per PSP, non si può dire altrettanto per quanti (e, stando ai dati di vendita, parliamo della grande maggioranza) hanno riposto l'UMD del primo Dissidia solo pochi mesi fa.

    Discorso analogo per la cosmesi: ci ritroviamo, ancora una volta, ad applaudire filmati d'intermezzo che lasciano a bocca aperta, per pulizia e character design, modelli poligonali solidi e ottimamente animati e colpi speciali spettacolari e intensi. Non c'è nulla che i nostri occhi non avessero avuto modo di apprezzare già 18 mesi or sono e nel frattempo sono scesi nell'arena i secondi capitoli delle avventure portatili di Snake e di Kratos, innalzando l'asticella ancora un po' più su. Nemmeno il più acerrimo detrattore della casa di Final Fantasy si azzarderebbe a dire che il gioco non lasci il segno graficamente, ma sono probabilmente i nostri occhi a essersi abituati, negli ultimi mesi di vita di PSP, a tanta opulenza.
    Le nostre orecchie, invece, non sono ancora stufe di quello che non esitiamo a definire il miglior doppiaggio sfoggiato, da parecchio tempo a questa parte, sulla console portatile Sony e di una colonna sonora che ingloba, rielabora e riarrangia vent'anni di motivi uno più bello dell'altro.
    La dualità che caratterizza Duodecim ci impone di chiudere questa recensione con un lato positivo ed uno negativo, quasi che Cosmos e Chaos si siano posati ognuno su una nostra spalla, sussurando nelle nostre orecchie: la prima ricorda l'inclusione dell'intero Story Mode del primo Dissidia, il secondo l'ingiustificata assenza del multiplayer online.
    Partiamo dalle note positive: arrivati in fondo alla modalità principale (esercizio che dovrebbe richiedervi una ventina di ore circa), sbloccherete tutta l'analoga quest del gioco del 2009, cosa che, di fatto, raddoppia la longevità generale e rende questo titolo quasi più un compendio che un prequel.
    D'altro canto, come avevamo sottolineato in fase di recensione già a settembre di due anni fa, manca ancora, e non ne capiamo il motivo, un qualsiasi supporto per l'online, difetto che limita la fruizione comunitaria del gioco al solo locale, modalità che, si sa, ha fatto molta fatica ad imporsi al di fuori dei confini nipponici.
     
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